Linea Mare racconta la pesca catanese

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Linea Mare racconta la pesca catanese


Viaggio alla scoperta del golfo di Catania e dei suoi attori

Pubblichiamo la terza puntata di Linea Mare andata in onda in data 22 febbraio 2020 sul canale 13 del digitale terrestre.

Il programma Linea Mare nasce da un’iniziativa del Dipartimento della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana, volta a far conoscere e valorizzare le realtà locali legate alle attività di pesca e acquacoltura e all’ambiente marino.

Il servizio di seguito è stato incentrato integralmente sulle iniziative esistenti nel golfo di Catania, esempi di eccellenze che siamo lieti di poter testimoniare.

   

 

Fresh Fish Alert: l’App che innova la pesca tradizionale

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Fresh Fish Alert: l’App che innova la pesca tradizionale


Alle battute conclusive il progetto di action-research del Team Pesca del Di3A che coinvolge pescatori e consumatori

Un modello di action-research che risponde a pieno alla terza missione dell’Università, operando a favore dell’applicazione diretta, della valorizzazione e dell’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società.

È “Fresh Fish Alert”, il progetto ideato e realizzato dal Team Pesca del dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania, finanziato dalla Regione Siciliana attraverso la misura 1.26 “Innovazione nel settore della pesca” del FEAMP 2014-2020, il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca.

Il Team, coordinato dalla prof.ssa Giuseppina Carrà, docente di Economia e Politiche agrarie e della Pesca, ha compiuto una serie di indagini territoriali e di mercato in merito all’attività di piccola pesca costiera artigianale e alla sua filiera in Sicilia, per permettere lo sviluppo di un’applicazione per smartphone Android e iPhone, in grado di stabilire un filo diretto tra pescatori e loro potenziali acquirenti. L’obiettivo è quello di migliorare la competitività delle piccole imprese, valorizzando il pescato locale proveniente dalla piccola pesca costiera e artigianale e favorirne la tracciabilità, e tutelare i consumatori in termini di trasparenza e sicurezza alimentare, orientandoli verso scelte consapevoli e informate.

Prof.ssa Giuseppina Carrà, coordinatrice del progetto Fresh Fish Alert

Accedendo all’App con un comune smartphone, il pescatore fa una foto e comunica in tempo reale cosa ha pescato nella sua battuta di pesca e con quale attrezzo, il quantitativo, il costo, il luogo e l’orario di sbarco. Dall’altro lato, il consumatore può consultare l’App per avere informazioni sul pescato del giorno e prenotare il preferito, scegliendo dove ritirarlo.

A monte, c’è un intenso lavoro di formazione e ricerca presso le marinerie catanesi e lo sviluppo accurato di un sistema informativo capace di rispondere alle loro esigenze per valorizzare il pescato locale, fresco e tracciato, dal carattere tradizionale e anche sostenibile.

E proprio l’App Fresh Fish Alert è stata presentata nel corso di un Workshop che si è tenuto lunedì 16 dicembre nella parrocchia Santa Maria di Ognina di Catania, importante punto di riferimento dello storico borgo marinaro.

Il pubblico del Workshop: pescatori, consumatori e amministrazioni

In questa occasione, sono state menzionate le iniziative siciliane innovative in materia di pesca, come il progetto DIVERSO, sviluppato tempo addietro dallo stesso Team Pesca, ma sempre attuale in tema di diversificazione delle attività legate alla pesca; e come il caso del cream ice, una nuova forma di ghiaccio capace di preservare i prodotti ittici per un tempo prolungato mantenendo una qualità superiore alla classica conservazione, sviluppato col progetto SICILIA-AQUA menzionato dal dott. Alfonso Milano, dirigente servizio 2 del Dipartimento della Pesca mediterranea della Regione siciliana.

Dott. Alfonso Milano, Dirigente Dip. Pesca della Regione Siciliana

La parte pratica del workshop ha visto tutti i partecipanti col telefonino in mano per simulare in sala la compravendita del pescato, con i pescatori ad inserire nell’App le loro quantità e i clienti pronti a prenotare. I pescatori autorizzati ad utilizzare l’App, tutti pescatori artigianali operativi nel Golfo di Catania, hanno avuto anche l’occasione di potersi presentare in pubblico, dando informazioni sulle peculiarità di ciascun sistema di pesca utilizzato.

I pescatori simulano in sala le loro battute di pesca inserendole nell’App

Pescatori e consumatori si istruiscono a vicenda sulle funzionalità dell’App

«Le specifiche di ogni pescatore col suo peschereccio e relative licenze sono mostrate anche nell’App Fresh Fish Alert, così come le schede descrittive delle specie commercializzate che recano indicazioni utili sulle caratteristiche morfologiche e nutrizionali, nonché suggerimenti culinari», ha ricordato la dott.ssa Clara Monaco, biologa marina e dottore di ricerca in economia agroalimentare, che ha collaborato al progetto da assegnista di ricerca su innovazione di filiera. «L’App – ha precisato – include oltre venti pescatori provenienti dalle marinerie di Riposto, Stazzo, Aci Trezza, Ognina di Catania, Catania e Brucoli, ed è ancora aperta all’inserimento di ulteriori pescatori artigianali professionisti che pescano nel nostro Golfo. Fondamentale è stata la cooperazione con le associazioni locali quali Ketos e Pesca 2000 nella divulgazione dell’iniziativa a livello territoriale, così come l’ampliamento della rete di collaborazioni internazionali del Di3A con LIFE, piattaforma che sostiene e promuove la pesca sostenibile in ambito europeo».

Dott.ssa Clara Monaco, Team Pesca del Di3A

La prof.ssa Carrà ha spiegato che l’App è attualmente in fase beta, funzionante sui dispositivi di una cerchia ristretta di utenti tester, e che presto sarà disponibile gratuitamente negli App store per tutta la comunità. Chiunque voglia partecipare all’attuale sperimentazione potrà chiedere di essere abilitato all’utilizzo dell’applicazione scrivendo ad info@freshfishalert.it e scaricandola dal sito www.freshfishalert.it.

L’Università di Catania ha aggiunto dunque un importante tassello alla produzione dei beni pubblici che aumentano il generale livello di benessere della società, attuando un vero e proprio trasferimento tecnologico per le flotte costiere e offrendo ai cittadini la possibilità di operare scelte sempre più responsabili, capaci di amplificare la resilienza di un settore in crisi come quello della piccola pesca.

I pescatori artigianali tester del Sistema Fresh Fish Alert

Workshop conclusivo del Progetto Fresh Fish Alert

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Workshop conclusivo del Progetto Fresh Fish Alert


Presentazione dei risultati del progetto e delle funzionalità dell’App FFA

Lunedì 16 dicembre, ore 16:30, presso il Salone della Chiesa Santa Maria di Ognina, Piazza Ognina (CT) si terrà il Workshop “Fresh Fish Alert” organizzato dal team Pesca del Di3A, durante il quale saranno presentati i risultati delle attività legate all’omonimo progetto e le funzionalità della relativa App capace di mettere in comunicazione diretta pescatori artigianali catanesi e possibili acquirenti, per un pescato sempre tracciato, sicuro e sostenibile.

Al workshop interverrà il dott. Alfonso Milano, Dirigente servizio 2 del Dipartimento della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana, il quale aprirà la discussione sulle strategie d’innovazione attuate in Sicilia nell’ambito del PO FEAMP 2014-2020.

Qui maggiori informazioni sul progetto Fresh Fish Alert.

Di seguito l’invito da poter diffondere pubblicamente.

La crescita blu del Golfo di Catania. Il Team Pesca del Di3A al Blue Sea Land 2019

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La crescita blu del Golfo di Catania. Il team Pesca del Di3A al Blue Sea Land 2019


Vi annunciamo che sabato 19 ottobre 2019 saremo presenti al Blue Sea Land di Mazara del Vallo, presso lo stand del Dipartimento della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana, per condurre il workshop “Fresh Fish Alert: il pescato fresco viene dal web”.

Vi aspettiamo per comunicarvi importanti novità sull’App in prossima uscita!

 

Interazione tra delfini e piccola pesca costiera artigianale: imparando dall’agricoltura

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Interazione tra delfini e piccola pesca costiera artigianale: imparando dall’agricoltura


Presentato un lavoro sulle strategie di mitigazione per i conflitti con la fauna selvatica

Bucarest, 7 e 8 marzo, siamo all’11° Conferenza Internazionale “Ecological performance in a competitive economy” ospitata dalla facoltà di economia ambientale ed agro-alimentare dell’Università degli Studi Economici della capitale Romena. Ricercatori di tutta Europa si sono confrontati su sviluppo sostenibile, sistemi di gestione integrata, strategie e politiche per l’ambiente, eco-marketing, energie rinnovabili, filiere ed economia green, valutazioni di tipo ambientale, stato delle piccolo-medie imprese, metodi di recupero e reimpiego delle risorse, con numerosi approfondimenti sul comportamento del consumatore nella scelta di cibo sostenibile, inclusi i prodotti ittici. Ed è nell’ambito del settore della pesca che l’Università di Catania, assieme all’associazione Marecamp e alla piattaforma Low Impact Fishers of Europe (LIFE), ha presentato un lavoro scientifico che tratta gli esistenti regolamenti sull’interazione in agricoltura e pesca con la fauna selvatica, quest’ultima riconosciuta quale patrimonio indisponibile dello Stato, e suggerisce una serie di raccomandazioni per mitigare i conflitti tra piccola pesca artigianale e mammiferi marini. Oltre a proporre più attente procedure di stima e risarcimento per i casi di danno agli attrezzi di pesca o al pescato causato dalla depredazione delle catture da parte di diverse specie protette di delfini, i ricercatori puntano a nuove strategie di mitigazione che non si limitino all’erogazione di indennizzi ma che, attraverso la ricerca scientifica e un approccio multidisciplinare, possano approfondire le dinamiche dell’interazione e fornire soluzioni a lungo termine.

Lo studio include un’indagine preliminare condotta nell’area costiera della Sicilia orientale, le cui marinerie sono particolarmente affette dall’interazione pesca-cetacei. Tremagli, palangari artigianali e menaidi tra gli attrezzi di pesca più colpiti, vittime di depredazione a danno del pescato e degli stessi attrezzi. E se da un lato il sovrasfruttamento degli stock ittici spiega l’incremento dei casi di interazione a seguito dello spostamento delle popolazioni di cetacei alla ricerca delle loro specie preda che coincidono con le nostre specie target, dall’altro il comportamento opportunistico dei delfini in attività di alimentazione è sempre esistito e da lungo tempo documentato.

Si tratta del primo lavoro a illustrare l’interazione con gli animali selvatici mettendo in relazione Ungulati (cinghiali, cervi, caprioli, etc.) in agricoltura con Delfinidi nel settore pesca, confrontando due tipi di attività di raccolta condotte in ambienti diversi (uno terrestre, l’altro marino), ma per certe caratteristiche molto simili.
I casi di interazione della piccola pesca costiera artigianale con la fauna selvatica marina necessitano di particolare attenzione sia perché le specie di cetacei coinvolte sono protette da convenzioni nazionali ed internazionali, oltre ad essere alcune di queste incluse nella lista rossa dell’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), sia perché l’area di pesca di questa categoria di pesca è molto ristretta (i pescatori più colpiti sono quelli che pescano entro le 3 miglia dalla costa) e coincide con la zona di distribuzione di specie di delfinidi, quali il tursiope, che per natura sono prettamente costiere rispetto ad altre. Una nota positiva deriva invece dal fatto che il campione della flotta presso la quale è stata svolta l’indagine non ha evidenziato casi di by-catch.

Il Team Pesca della sezione di Economia Agroalimentare del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) dell’Università di Catania ha stimato che la flotta siciliana subisce € 6.000 di danni da interazione pesca-cetacei per peschereccio/anno. Ad oggi, l’unica proposta risolutiva alla problematica dell’interazione pesca-cetacei è rappresentata da dissuasori acustici (pinger e DiD) apposti sugli attrezzi di pesca, dispositivi che però non funzionano come promettono o non nel lungo termine.
In Italia, la Sardegna è l’unica regione ad aver attivato la misura 1.40 del FEAMP prevedendo rimborsi dovuti a danni causati da avifauna e mammiferi marini protetti. La Regione Siciliana ha stanziato circa € 900.000 a riguardo e ad oggi si attende la pubblicazione di nuovi bandi specifici.
Ulteriori approfondimenti sul caso sono già in corso in Mediterraneo da parte dello stesso Team Pesca.

Il lavoro “PRELIMINARY STUDY ON INTERACTION BETWEEN DOLPHINS AND SMALL-SCALE FISHERIES IN SICILY: LEARNING MITIGATION STRATEGIES FROM AGRICULTURE” è stato pubblicato sulla rivista “Quality – Access to Success” 20(S2), 400-407, ed è consultabile al seguente link.

Slide presentazione del 07/03/2019.

 

DR Clara Monaco, speaker alla Conferenza.

 

Delfini della specie tursiope nel golfo di Catania.

 

Pesca delle acciughe con la menaida nel golfo di Catania, esempio di piccola pesca costiera artigianale (foto Clara Monaco).

Innovazione nel settore della piccola pesca artigianale: avviato il progetto Fresh Fish Alert

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Innovazione nel settore della piccola pesca artigianale


Avviati i lavori per “Fresh Fish Alert”

Si è tenuta mercoledì 7 novembre, presso l’Aula Seminari “Filadelfio Basile” del Di3A – Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università degli Studi di Catania, la riunione di avvio dei lavori del progetto “Fresh Fish Alert”.

Si tratta di un’iniziativa di ricerca-azione finanziata dalla Regione Siciliana con fondi FEAMP 2014-2020, bando di attuazione misura 1.26 “Innovazione nel settore della pesca”, che vede come capofila il “Team pesca” del Di3A dell’Università di Catania, coordinato dalla prof.ssa Giuseppina Carrà, e che conta tra i suoi partner l’associazione Ketos e diversi raggruppamenti di pescatori artigianali siciliani quali l’Associazione Pesca 2000 (Riposto), la Società Sinergia Pesca (Stazzo), e la Cooperativa del Golfo (Catania).

Durante l’incontro sono stati discussi le linee e i contenuti del progetto, il quale prevede lo sviluppo di una piattaforma web in grado di stabilire un filo diretto tra pescatore artigianale e consumatore. Il sistema informativo, in corso di sviluppo, prevede infatti la realizzazione di una sezione dedicata alla catalogazione delle specie ittiche commercializzate, e di un’area interattiva, denominata per l’appunto “Fresh Fish Alert”, nella quale sarà possibile trovare avvisi real-time sul pescato del giorno da poter acquistare. Informazioni quali specie catturata, quantità, luogo e orario di prelievo, peschereccio e attrezzo di pesca utilizzati saranno trasmesse direttamente dal personale a bordo dei pescherecci autorizzati, e accessibili ad ogni utente, ancora prima dello sbarco.

Lo scopo dell’iniziativa è quello di valorizzare il pescato locale proveniente dalla piccola pesca costiera e artigianale e favorirne la tracciabilità, a sostegno del benessere del piccolo pescatore, oltre che orientare il consumatore verso scelte consapevoli e informate.

La riunione è stata, per i partner del progetto, occasione di dibattito sugli elementi di specificità della pesca costiera e sull’opportunità di riconoscerli come un valore anziché una difficoltà, al fine di evidenziare i punti di forza dell’attività quali la sostenibilità, la stagionalità, la tradizione, la filiera corta.

È stato dunque costituito un comitato tecnico organizzativo responsabile del confronto con i pescatori da coinvolgere nel progetto, ai fini della realizzazione di un sistema innovativo di vendita del pescato locale che possa favorire una fidelizzazione pescatore-consumatore, e il cui sviluppo potrà in futuro consentire la creazione di nuovi posti di lavoro e incrementare i redditi delle famiglie dei piccoli pescatori.

Importante la presenza del dott. Giacomo Cappadonna in rappresentanza del Dipartimento della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana, che ha assicurato la sinergia tra gli uffici periferici dislocati sul territorio e gli operatori della pesca.

Nei prossimi giorni seguiranno gli incontri tra il comitato scientifico del progetto, composto dal “Team pesca” del Di3A, e i pescatori appartenenti agli enti partner. Una seconda fase prevede anche il coinvolgimento di pescatori non associati che praticano la piccola pesca costiera e artigianale nelle acque siciliane.

>>> Maggiori dettagli sul progetto “Fresh Fish Alert”